Terminata la mostra antologica di Luciana Matalon, l’omonima Fondazione inaugura il 3 Aprile, con la Scuola Italiana dell’Astrattismo Maturo, una raccolta di trenta quadri selezionati tra gli artisti italiani più affermati e riconosciuti nel mondo dell’arte: Burri, Fontana, Tancredi, Pomodoro, Soldati, Birolli, Prampolini sono alcuni degli autori che potremo ammirare e riscoprire nel centralissimo e originale spazio espositivo in Foro Bonaparte 67.
In linea con la politica innovativa e un po’ rivoluzionaria della Fondazione Matalon, la mostra focalizza la sua attenzione su un periodo storico artistico significativo, che abbraccia l’arco di tempo tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta.
L’azzardo di unire personalità così differenti nasce dalla volontà di creare una rilettura possibile della storia dell’arte italiana attraverso il sottile filo che lega questi artisti, figure identificative dell’identità più generale della cultura del nostro paese. “Alberi diversi della stessa foresta” dice giustamente Riccardo Barletta.
Gli argini contenitivi delle diverse identità si riconoscono innanzi tutto nel forte lirismo di base, un lirismo tipicamente mediterraneo, che esclude drasticamente le inflessioni espressioniste d’oltralpe; in secondo luogo, il senso della forma plastica è espressa nelle tele attraverso la consistenza architettonica, eredità incancellabile dell’arte romana.
La Scuola Italiana dell’Astrattismo Maturo, è una mostra sia di grande valore artistico, sia di riflessione storica sul nostro paese. Una collezione che sostiene la creatività fondante di artisti di grande spessore, diversi fra loro, ma che fanno dell’astrattismo elemento invisibile di lettura della cultura che li unisce e li abbraccia.