FREDDIE’S MIRRORS
di Marco Nereo Rotelli
dal 16 al 21 aprile 2024
Alla Fondazione Luciana Matalon, in occasione della Milano Design Week 2024, il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli, in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.
Il 16 aprile alle 11:00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.
“Freddie’s Mirrors” è un progetto in dialogo con la mostra “Queen Unseen | Peter Hince“, ospitata e prorogata, dato il grande successo, sino al 5 maggio 2024 presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.
Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna, nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli, in dialogo con la mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, pensato come omaggio ai testi delle canzoni della celebre band.
Il concept consiste in una serie di iconici specchi unghia (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), di diversi colori e disposti in forma concentrica.
Durante la performance inaugurale del 16 aprile alle ore 11:00, l’artista, secondo la cifra stilistica che lo contraddistingue, caratterizzerà gli specchi attraverso la propria scrittura di/segnata con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen.
Afferma Marco Nereo Rotelli a proposito di questa nuova idea artistica:
“Riconoscersi allo specchio comporta una definizione della propria Immagine e dei propri confini fisici. Lo stadio dello specchio garantisce un collegamento tra l’organismo e l’ambiente, tra il mondo interno e quello esterno.
Riconoscersi tra le parole cantate dai Queen è la costituzione del proprio Io raddoppiato nella dimensione ulteriore di un pensiero, il riflesso speculare della parola ricopre il soggetto in un doppio trasformato.
In un mondo globale sempre più proiettato nella parola digitale la scrittura a mano e il collegamento tra mano e mente sono ciò che già Voltaire definiva ‘”la pittura della voce”, ossia un disegno ancestrale dove lo specchio unghia diventa “luogo concetto”. Non a caso le strutture verticali e autoportanti saranno poste circolarmente, un indizio temporale che unisce il passato al presente, una sorta di “Mirror Age”, per dirlo con un pizzico di ironia, ma anche un’opera che assume nella sua semplicità una forza evocativa e trasgressiva.
La memoria si perde mentre la scrittura resta, non è magia, ma una porta di ingresso alla canzone dentro noi”.
BIO
MARCO NEREO ROTELLI è un artista di fama internazionale nato a Venezia nel 1955, dove si è laureato in architettura per poi formarsi all’Accademia di Belle Arti.
A metà degli anni Ottanta si è trasferito a Milano, iniziando una ricerca sulla luce e sulla dimensione poetica che lo ha portato a esporre nelle capitali.
Il suo lavoro da sempre mira a un’opera totale, con performance immersive, dove le sue installazioni luminose coinvolgono artigiani, filosofi, musicisti, poeti, fotografi, registi, ma principalmente il suo rapporto è con la poesia che è divenuta un riferimento costante per il suo lavoro.
Nel 2000 ha fondato il gruppo Art Project, oggi diretto da Elena Lombardi e composto da giovani artisti ed architetti, con il quale realizza numerosi interventi e progetti di installazione urbana.
Questo suo impegno gli è valso la partecipazione a nove edizioni della Biennale di Venezia, oltre a numerose mostre personali e collettive.
È stato invitato dalla Northwestern University (Chicago) come artist-in residence nell’inverno 2013, è stato 22 volte sull’Isola di Pasqua per opere scultore e pittoriche.
E poi in Giappone, Cina, USA, Spagna, Francia.
Le sue opere, presenti in musei internazionali e collezioni private, hanno sempre di più assunto una dimensione etica rivolta a una riflessione sui temi ambientali e sociali.
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