La Fondazione
La nostra storia
Era il 2000 quando Luciana Matalon, artista dalle molteplici sfaccettature e personalità magnetica, fondò la Fondazione che porta il suo nome, dando vita a uno spazio multidisciplinare di promozione culturale e artistica nel cuore di Milano, a due passi dal Duomo, dal Castello Sforzesco e dalla Triennale.
L’idea della Fondazione nacque dal desiderio di Matalon di creare un luogo che fosse estensione della propria identità artistica, dove ogni elemento architettonico riflettesse il suo spirito creativo e il suo immaginario. Non si trattava solo di disporre le proprie opere, ma di plasmare uno spazio che, attraverso le sue forme e le sue linee, incarnasse il pensiero artistico che per oltre cinquant’anni aveva nutrito. Ogni intervento architettonico, ogni dettaglio strutturale porta la sua firma, un’impronta che racconta della simbiosi tra la creatrice e il suo creato. Così, chi entra nella Fondazione non visita solo una galleria, ma si immerge in un universo espressivo, accostandosi al processo creativo e alla visione di un’artista che ha saputo interpretare e attraversare il tempo con profondità e sensibilità.
In questo spazio, la Fondazione Luciana Matalon ha da subito accolto un calendario di eventi, mostre e progetti culturali, mirando a far dialogare passato e presente, tradizione e innovazione. Ogni mostra non è un semplice evento espositivo, ma un tentativo di interrogare e comprendere il contemporaneo attraverso il linguaggio universale dell’arte. La Fondazione si è così posta come un crocevia culturale, intrecciando collaborazioni con gallerie, istituzioni pubbliche e private, e divenendo punto di riferimento per realtà di vario genere, da Knoll a FinecoBank, da Fujifilm a Suzuki, fino alla LAV ONLUS, che hanno trovato in questo spazio un rifugio per le loro iniziative culturali.
La vocazione internazionale della Fondazione è emersa con forza soprattutto nel dialogo con l’Oriente, un’area del mondo che Luciana Matalon sentiva vicina per sensibilità e spiritualità. Negli anni, la Fondazione ha instaurato un legame speciale con le culture di Giappone, Corea e Cina, accogliendo progetti espositivi e artisti da questi paesi e ospitando mostre dell’artista stessa a Tokyo, Yokohama e Hong Kong nel biennio 2013-2014. In questo scambio culturale, l’Oriente e l’Occidente trovano un terreno comune nella capacità di guardare oltre il visibile, di esplorare i mondi interiori e di farne arte.
La fotografia occupa un posto privilegiato all’interno della programmazione della Fondazione, rappresentando una finestra visiva su epoche, storie e culture lontane. Con esposizioni come Alla scoperta del Giappone. Felice Beato e la scuola fotografica di Yokohama 1860 – 1910 nel 2016, realizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia, o Schegge di Periferie. Il Neorealismo a Milano di Nino De Pietro nel 2018, la Fondazione ha messo in scena il potere narrativo della fotografia, capace di immortalare l’essenza della società e del paesaggio umano. Ogni mostra è un invito a vedere il mondo con occhi nuovi, a scoprire frammenti di realtà che altrimenti resterebbero inosservati.
Attraverso l’eredità artistica di Luciana Matalon, la Fondazione continua a promuovere l’arte come chiave di lettura del mondo, come specchio della realtà e porta verso l’invisibile. In questa cornice, l’arte non è mai fine a se stessa, ma un mezzo di espressione e comunicazione che invita il visitatore a riflettere, a esplorare e a lasciarsi trasformare, testimoniando la potenza e la vitalità di una visione che perdura