Viaggio nella memoria

Viaggio nella memoria

…e noi diciamo con maggior priorità che ‘la natura’ è stupida di fronte all’arte e che essa è muta se l’uomo non la fa parlare “.
Ecco a cosa servono i miei poeti incantatori Luciana Matalon è un’artista nella cui dottrina si scompongono i vestigi nei vari domini dell’arte; un’artista di intelletto per forza e tradizione, che non si è stretta nella cerchia dell’estetica, ma si è prolungata in quella della critica e della cultura. In un clima di ritrovamenti, proposte e rilanci problematici, lei sembra bruciare con i suoi “viaggi nella memoria”, architetture recuperate, costruzioni dell’anima riscoperte, spiritualità ritrovate.

Luciana Matalon attraverso le sue “ruberie” di antiche radici, attraverso i suoi taccuini di viaggio, porta in superficie “vite passate” dando corpo e materia a figure di ansietà impegnate in rigide maturazioni. Raccogliendo appunto le esperienze della memoria, libera nella realtà l’assolutezza drammatica e la simbolistica delle opere. Storia, mito, attualità … Ia problematica aperta da Picasso, rappresentante aperture etiche e linguistiche, non poteva che trovare una morale e rispettosa rappresentazione di pensiero contemporaneo.

L’europeismo di Luciana Matalon ha trovato la sua meditazione nella lettura intelligente di culture anche orientali che prendono per l’appunto origine persino dalla caduta dell’Impero Romano, che si apre verso oriente; un’apertura che varca le soglie dell’immaginazione dorata e specchiante! Il viaggio nella memoria si consuma in una appassionata notte di miti, dove l’artista ha trovato il suo gusto per una forma, un intellettualismo sensuale e mistico della propria intelligenza. Così leggiamo gli stilemi, i totem, le presenze nel vissuto vivente, come scrive Varga, un eterno ritorno che trattiene il respiro spazio/temporale, alla configurazione stratigrafica della simbolistica testimoniale dell’essere.

La febbre della pittura e della scultura, lo stato divino oltre l’armonia sublimata, creano il sogno encantador di un’artista “aristocratica” per linguaggio ed espressione. Il gesto ripetuto riscattato dallo stile diviene grafia essenziale, suggerita in zone astratte. Quello di Luciana Matalon è un racconto di poeti incantatori, sensibili, attuali, che fanno vibrare nella loro liricità i fantasmi della memoria. Luciana Matalon padrona del suo pentagramma visivo, coraggioso, severo, rigoroso, è suggestiva, musicale ed emozionante coi suoi viaggi nella memoria.

Jolanda Pietrobelli
Pisa, 5 Marzo 1991