Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare 3Dpinti. MESSAGE IN A BOX, mostra personale della giovane pittrice iperrealista Marica Fasoli, a cura di Luca Beatrice. L’idea della mostra ha il suo punto forte nella convinzione che ci siano, oggi, ancora buoni margini di esplorazione nell’ambito dell’iperrealismo. É indubbio che il criterio guida, in questo tipo di rappresentazione artistica, abbia sempre mirato alla “verosimiglianza” più estrema: un’arte come imitazione del reale, con l’obiettivo di fare apparire vero ciò che vero non è. Nei secoli passati la produzione si basava soprattutto sulla tecnica del trompe-l’oeil, mentre oggi grazie alla creazione visionaria in terza dimensione di altre realtà (virtuali), la ricerca si è spostata dal territorio della pittura, interessando nuovi ambiti e contesti (anche grazie al supporto di tecnologie avanzate) che danno vita a opere inquietanti per la loro verosimiglianza tridimensionale, spesso superando e confondendo il confine fra realtà e ingannevole percezione.
Marica Fasoli affronta la sfida tecnica e concettuale facendosi forza delle sole, benché notevoli, abilità personali, impegnandosi in un’incessante e ambiziosa ricerca artistica, in cui contaminando la pittura con materiali diversi la tela cessi di essere il semplice luogo dell’evento-rappresentazione per diventare essa stessa parte integrante dell’oggetto rappresentato.
Il programma delle mostra prevede l’azzeramento progressivo della percezione dell’inganno visivo, attraverso il sempre maggiore inganno tecnico e tridimensionale della percezione dello spettatore fino ad assistere ad una vera e propria contaminazione fra l’oggetto reale e una sua componente dipinta: l’inganno si trasferisce nell’estrema difficoltà di scindere la parte reale dell’oggetto con quello altrimenti realizzato con la pittura.